Peugeot, ottant’anni fa la prima elettrica.

Peugeot, ottant’anni fa la prima elettrica.

Quasi ottant’anni fa Peugeot mise in produzione la sua prima auto elettrica. Era il 1941 quando la casa del leone decise infatti di rivelare una piccola cabriolet mossa da un motore elettrico, posizionato sull’asse posteriore e con il vano batterie posto anteriormente.

Quella piccola vettura pensata appositamente per le città venne battezzata VLV e la sua produzione fu calcolata in 377 esemplari, nonostante le difficoltà e le restrizioni sull’uso delle materie prime del periodo. Ciononostante, sotto la spinta delle necessità imposte dalla guerra, consentì a medici e ad altre persone di continuare a svolgere la proprie mansioni anche con il razionamento del carburante.

La fine della guerra e la progressiva ripresa della disponibilità di carburante, fece accantonare tutti i progetti legati alla produzione di vetture elettriche per quasi vent’anni, fino a quando Peugeot decise nuovamente di mettere mano a progetti legati alla mobilità elettrica.

Nel 1968, la casa francese aprì nuovamente il suo centro studi a progetti legati allo sviluppo di sistemi di propulsione elettrici.

Agli inizi degli anni ottanta erano già un centinaio le persone che, all’interno delle varie strutture di Peugeot, lavoravano nella ricerca e sviluppo di nuovi modelli elettrici e il primo risvolto in termini di prodotto finito e pronto per essere inserito a listino e commercializzato venne presentato nel giugno del 1984 e si chiamava 205 Électrique. La vettura adottava un gruppo batterie composto da 12 accumulatori Nickel Ferro da sei volts posto anteriormente, in quello che normalmente è il vano motore.

Questo tipo di accumulatori, rispetto ai classici al piombo, consentiva a parità di peso di raddoppiare la capacità di accumulo con una capacità di percorrenza di circa 200mila chilometri prima di richiederne la sostituzione.

L’autonomia con le batterie al massimo della carica poteva raggiungere i 200 chilometri alla velocità media di 40 chilometri orari oppure 140 km alla media di 70 orari: questo era reso possibile grazie anche possibilità di recuperare parte dell’energia in frenata, cosa oggi normale, ma all’epoca niente affatto scontata. La presa per la ricarica venne posizionata sotto al paraurti posteriore e provvedeva alla ricarica anche della batteria di servizio al piombo che alimentava tutti gli altri equipaggiamenti elettrici: fari, frecce, ventilatore.

In tempi più recenti, il tema dell’elettrificazione è stato sviluppato da Peugeot in diversi nuovi modelli, tra i quali la nuova 208, disponibile per la prima volta anche con motorizzazione 100 per cento elettrica e con una motorizzazione in grado di erogare una potenza massima di 136 CV grazie anche alla presenza di una batteria da 50 kWh, che le permette una autonomia che arriva fino a 340 km.

 

 

Fonte Ansa

 

 

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Renzo Raimondi
Renzo Raimondi - Padre di famiglia fiero, grande appassionato di motori e auto storiche.

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