3^ Coppa Città di Solesino: vince Ferratello, forse.

3^ Coppa Città di Solesino: vince Ferratello, forse.

Logo Città di Solesino 2015Entusiasmo e tanta passione nella giornata in cui oltre centrotenta equipaggi hanno dato spettacolo al numeroso pubblico che si è riversato sulle strade. Ferratello festeggia nel migliore dei modi il 50° anno di gare. Ai friulani Turchet e Coan la gara delle auto moderne.

Come detto le vetture al via erano centotrentaquattro, un percorso divertente e variegato, ed un numeroso pubblico: questi gli elementi che hanno decretato il successo della terza edizione della “Coppa Città di Solesino” svoltasi domenica scorsa e che ha confermato quanto visto nelle prime edizioni grazie anche all’appassionato supporto delle aziende che hanno sostenuto la manifestazione unito alla collaborazione delle scuderie padovane le quali hanno lavorato in sinergia collaborando fattivamente alla riuscita di un evento che potrà soltanto crescere in futuro, magari migliorando alcune lacune quali i rilevamenti cronometrici.Volantino2

Un parco vetture alquanto variegato che ha coperto un vasto arco temporale dalla fine degli anni ’50 con delle ammiratissime Porsche 356 e Mercedes 190 SL, e come la rara Talbot Sunbeam Lotus, una vera rarità!, sino alle sportive ed “instant classic” dei giorni nostri, ha deliziato il pubblico presente in gran numero sin dai primi metri della manifestazione che ha visto la cittadina di Solesino messa a disposizione degli organizzatori e dai partecipanti, da un’appassionata Amministrazione.

Quattro le categorie in cui erano suddivise: regolarità auto storiche dei periodi storici sino al “J1”, regolarità auto storiche del “J2”, regolarità auto di interesse storico e regolarità auto moderne, quest’ultima con 29 equipaggi al via. Un vero valore aggiunto sono state, inoltre, le due vetture provenienti dall’Autocentro della Polizia di Stato di Padova alle quali sono stati affidati i ruoli di “apripista” e che sono partite a sirene spiegate, regalando un momento divertente a tutto il pubblico: una classica Alfa Romeo Giulia Super ed una rarissima – due soli esemplari circolanti rimasti – Fiat 1500 del 1966.

La parte sportiva è vissuta sulla sfida tra Zago – Zago su Lancia Fulvia HF, Ferratello su Fiat 128 Sport del 1972 e Scapin – Morandi su Lancia Beta Coupè del 1977 nell’ordine dopo il primo giro, con altri tre equipaggi a seguire a pochi centesimi. La ripetizione delle sette prove cronometrate ha visto il recupero di Turri e Casetta con la Fiat 128 berlina i quali hanno risalito la classifica terminando con lo stesso punteggio di Ferratello il quale però, che come spesso accade corre da solo, si aggiudica la vittoria assoluta grazie al miglior riscontro nella prima prova, che ha fatto da discriminante, festeggiando così nel migliore dei modi il cinquantesimo anno consecutivo di attività sportiva; dietro al duo di Fiat 128 che regala una bella doppietta al CAMS Rovigo, completa il podio la Lancia Fulvia HF dei Zago padre e figlio i quali hanno preceduto di un solo centesimo l’Alpine Renault A110 di Veronese e Ceccato, portacolori della Scuderia Padova Autostoriche.

Quinta posizione per la Beta Coupè di Scapin e Morandi seguita dalla Porsche 911 SC di Baldissera e Covaz e dalla Fiat 127 di Monachella e Petrani che precedono l’altra Porsche, la 911 S di Picco e Petrano; la top ten viene completata dalla Porsche 356 A di Donadel e Soldan e dalla BMW 318 i di Brentegani e Campagnola.

Ottima la prestazione dei toscani Niccoli e Stanzione che conquistano la vittoria nella classifica del periodo “J2” con la BMW 320i con la quale realizzano anche la miglior prestazione cronometrica in assoluto con dieci penalità in meno del vincitore tra le storiche. Nella speciale classifica delle vetture moderne di particolare interesse storico si piazzano al primo posto Lazzarin e Stoppa su Peugeot 106 GTI mentre la gara riservata alle auto moderne incorona vincitori Turchet e Coan su Lancia Delta Integrale ed il podio completato dalla Renault Clio Williams di Susto e Serafini e dalla Puegeot 205 Gti di Barison e Paggiarin.

Comunque positiva la trasferta del Team Lion che ha portato ben 16 equipaggi alla partenza e che ha assicurato un punto assistenza, e soprattutto ristoro (il più apprezzato dagli equipaggi) aperto, come da tradizione del team, a tutti i concorrenti anche quelli avversari, rinnovando lo spirito sano e genuino che lo sport insegna.

Premio simpatia ai bravi Marco e Matteo che si son calati alla grande nella duplice veste di meccanici e ristoratori.

Ciao AlbyTante le iniziative collaterali che hanno arricchito la manifestazione a partire dal ricordo dell’amico Alberto “Panda” Polese, scomparso a soli 23 anni che è stato ricordato con un adesivo che campeggiava su tutte le vetture; ricordato anche il pilota, e vincitore del Campionato delle Polizie Europee, Claudio Pavan col Trofeo a lui dedicato e vinto da Zago che è risultato il migliore nella particolare classifica stilata considerando quattro prove dell’Historic Nordest corso a Pordenone lo scorso settembre e tre della gara padovana.

Particolare anche il Trofeo “Un sogno per vincere” dedicato all’associazione che sostiene la ricerca sulla fibrosi cistica: un’apposita giuria ha selezionato l’equipaggio Sgarabottolo – Sgarabottolo con la Fiat 124 Sport, quale vincitore per i passaggi più spettacolari nella prova di Stanghella.

Al termine del duplice giro che ha toccato oltre alla bassa padovana anche i Colli Euganei, gli equipaggi hanno concluso le fatiche arrivando al Ristorante Lago Smeraldo dove è stato servita un’abbondante cena a buffet in attesa delle premiazioni, le quali però non hanno potuto esser svolte regolarmente a causa di alcuni problemi col servizio di cronometraggio, andato completamente in tilt con esposizioni di classifiche confuse.

Una pecca che ha lasciato l’amaro in bocca dopo una splendida giornata di sport e passione, ma che comunque non ha scalfito lo spirito, a volte goliardico, in cui i concorrenti hanno affrontato la gara… spero.

I componenti della Scuderia Ruote Storiche Solesino hanno comunque garantito la spedizione dei premi e dei riconoscimenti agli aventi diritto e da parte degli equipaggi, la comprensione per il disguido non dovuto alla macchina organizzativa è stata pressoché unanime. Peccato, ma sbagliando si impara! Comunque grande Polato per l’impegno e la passione!

Per info  www.austoscuolapolato.it 

 

Fotografie Motori Storici, Luigi Patron (sua la foto del vincitore, l’ultima della galleria) e Andrea Gallinaro

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Renzo Raimondi
Renzo Raimondi - Padre di famiglia fiero, grande appassionato di motori e auto storiche.

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