Maserati Medici: due prototipi che diedero tanto al design automobilistico.

Maserati Medici: due prototipi che diedero tanto al design automobilistico.

L’Italdesign di Moncalieri – Torino presenta, nel 1974, un prototipo sulla base della Maserati Indy 4,9litri. Lo stesso prototipo viene aggiornato due anni più tardi, nel 1976. Di cosa sto parlando?

Della Maserati Medici, che nella sua prima interpretazione fu esposta al Salone di Torino del 1974, dove riscontrò un apprezzabile successo di critica.

Quel genio di Giorgietto Giugiaro, sua è la Italdesign, dopo la fine della collaborazione con Bertone, cerca una nuova via per parlare (sempre nel campo automobilistico) di eleganza e raffinatezza, ed ecco il richiamo al periodo storico del Rinascimento. E subito viene in mente la Firenze dell’epoca, ed ecco allora spiegato il collegamento con la famosa famiglia fiorentina dei Medici: i signori di Firenze. Con questa ispirazione Giugiaro mise Medici come nome al suo prototipo.

Un prototipo che doveva rappresentare una nuovo concetto di ammiraglia sportiva, la nuova Maserati Quattroporte.  La prima versione della Medici, basata sul telaio della Indy e abbinato al motore di 4930 centimetri cubici, il più potente disponibile nella gamma Maserati di quel tempo, era in grado di sviluppare 320 cavalli utilizzando quattro alberi a camme in testa con quattro carburatori Weber doppio corpo.

Una particolarità non comune riguardava gli interni del prototipo che prevedeva una disposizione interna dei sedili per sei posti a sedere, con la seconda fila contromarcia, perciò si creava un piccolo salottino. Come certe limousine americane; infatti, non si sa con precisione, ma forse questo insolita disposizione dei sedili è da ricercare proprio in una possibile richiesta di un committente americano.

La linea della vettura parla da se! Spettacolare e avveniristica per l’epoca.

Ma la genialità del design Giugiaro si scontra con la sua stessa autocritica ed è per questo motivo che nasca la seconda versione. Presentata al pubblico del Salone di Parigi del 1976 il prototipo Medici II non propone niente di nuovo per quanto riguarda la meccanica, la solida ed affidabile Maserati Indy, ma nella stile si, sia all’esterno che all’ interno.

Giugiaro corregge il frontale, riproporzionato e più adeguato ad una grossa berlina di rappresentanza, con cofano meno profilato, doppi fari rettangolari a vista ed una calandra centrale tipicamente Maserati, ma soprattutto più in armonia con il resto della vettura. L’ interno è stato stravolto. Si tolgono i due sedili centrali, di conseguenza, lo spazio per gli occupanti posteriore aumenta considerevolmente. I sedili posteriori sono diventati delle vere e proprie poltrone, confortate da bar, frigorifero, scrittoio, portadocumenti, televisione e radiotelefono. E per ultimo si è provveduto alla sostituzione del velluto dei rivestimenti col cuoio e la radica.

Medici I e Medici II: due salotti su meccanica della Maserati Indy.

Attualmente la Maserati Medici II fa parte della collezione del Museo Louwman che sorge al centro de L’Aia in Olanda, mentre la prima versione, pare sia custodita ancora dalla Italdesign di Giugiaro.

Anche se non ebbero un futuro commerciale, i due prototipi sono molto importanti per l’ispirazione del design che seppero dare, infatti si possono riconoscere alcuni stilemi sulla Lancia Delta, sull’Audi coupè e Maserati Biturbo e, naturalmente, Maserati Quattroporte degli anni successivi.

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Renzo Raimondi
Renzo Raimondi - Padre di famiglia fiero, grande appassionato di motori e auto storiche.

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