Lancia Florida II: l’auto personale di Pinin Farina.

Lancia Florida II: l’auto personale di Pinin Farina.

Per una volta permettetemi di partire, nel raccontarvi di questa splendida automobile, esemplare unico, descrivendovi la genesi della carrozzeria.

Per un attimo torniamo indietro ai primi anni cinquanta, un periodo d’oro per gli stilisti dell’automobile, ovvero i carrozzieri: indiscusso caposcuola, e capofila, è il grande Battista Pinin Farina, lanciato verso la fama mondiale fin dai tempi della Cisitalia (andate a vedere il mio precedente articolo sulla 202 di ottobre 2014).

Battista Farina detto “Pinin” (ovvero Giuseppino in dialetto piemontese, in riferimento alla somiglianza con il padre Giuseppe) riceve successivamente, nel 1961, dal Presidente della Repubblica Italiana Giovanni Gronchi, su segnalazione del Ministro Guardasigilli, l’autorizzazione alla variazione del cognome in Pininfarina, a tutti gli effetti legali, che tutti noi oggi conosciamo, in considerazione delle sue alte benemerenze sociali e industriali.

Ma facciamo un passo indietro: al Salone di Parigi del 1955, Pinin Farina espone un modello, basato sull’autotelaio Lancia Aurelia, denominato Florida.

La macchina, che riceve subito unanimi consensi e apprezzamenti dalla critica e dal pubblico, è una berlina, a quattro posti e di generose dimensioni, che con le sue innovazioni stilistiche farà scuola per gli anni a venire.

Elementi significativi sono: la calandra orizzontale racchiusa in un vano ovoidale con i proiettori incorporati, i sottili parafanghi anteriori sormontati da piccoli fanali aggiuntivi, un parabrezza fortemente avvolgente, montanti posteriori ad inclinazione invertita; e per ultimo, nella coda della vettura vengono inserite delle pinne, appena accennate, che ne incorporano i gruppi ottici posteriori di uguale sezione.

Non ultima, la novità assoluta che prevede di dotare il lunotto posteriore di un tergicristallo: una di quelle piccole e felici intuizioni, per le quali Pinin Farina divenne famoso.

Nel 1956, un anno dopo, al Salone di Ginevra, viene presentata al pubblico la nostra protagonista: la Lancia Florida II.

La Florida II era basata sul pianale Aurelia B56, con un passo di 2870 mm, il motore adottato era il 6 cilindri a V da 2266 cm3, 87 cavalli a 4.800 giri\minuto; mentre l’alimentazione era affidata a un carburatore doppio corpo.

Sulla Florida II, rispetto alla Florida “berlina”, si ha un ulteriore affinamento formale: la parte terminale dell’abitacolo e della fiancata riceve un allungamento che le conferisce una snellezza ammirevole che, con l’eliminazione del montante centrale tra le porte, vanno a formare una luce unica dei cristalli laterali.

Proprio le porte sono una caratteristica della Florda II: sono in realtà quattro, ma le due posteriori, che si aprono controvento o a libro come preferiscono i Lancisti, sono sapientemente nascoste alla vista e fanno sembrare il prototipo di Pinin Farina una coupè. Anche la mancanza del montante centrale tra le porte, caratteristica delle Lancia più antiche, quelle di Vincenzo Lancia, è una raffinatezza costruttiva, soprattutto in automobili di così grandi dimensioni (la Flaminia arrivava a circa 5 metri di lunghezza) in quanto il montante svolge anche la funzione di dar solidità alla scocca; e se ci pensiamo bene, anche la chiusura delle porte si avvale della struttura del montante centrale.

Ulteriore finezza, che purtroppo verrà abbandonata in seguito, è la mancanza dei deflettori anteriori: finezza stilistica voluta espressamente da Pinin Farina.

La dirigenza della casa di Chivasso, da poco passata sotto il controllo di Carlo Pesenti, con in testa l’Ing. Fessia (Capo progettazione Lancia) prende a modello proprio i prototipi di Pinin Farina, Florida e Florida II, per lo sviluppo della nuova ammiraglia di casa Lancia, dai quali nasceranno nella primavera del 1957, sempre su disegno di Pinin Farina, con le necessarie modifiche dettate dalle esigenze di produzione industriale, con la Florida, la Flaminia berlina e dalla Florida II, solamente due anni più tardi, si prenderà spunto per la sua versione coupè.

Il modello Flaminia, nato per ereditare il posto dell’Aurelia nella gamma della Lancia, è progettata dall’ing. Antonio Fessia, responsabile dell’ufficio tecnico, adotta lo storico 6 cilindri a V dell’Aurelia e anche la disposizione del gruppo frizione-cambio-differenziale sull’asse posteriore della vettura, con freni centrali. Viene conservato lo schema di base ma vengono variate le misure geometriche del propulsore portandole a una dimensione cosiddetta “quadra”, per una cilindrata di 2458cc, che eroga una potenza di 102 cavalli a 4800 giri/min.

Anche la tradizionale sospensione anteriore indipendente Lancia viene modificata, facendola diventare a bracci trapezoidali laterali, con ammortizzatori telescopici idraulici e con molloni ad elica. Questa modifica rende più stabile e sicura la guida della Flaminia e ne costituirà un vanto indiscusso.

La Flaminia verrà costruita in un totale di circa 8400 unità, compresi la coupè Pininfarina, la berlinetta sportiva con carrozzeria ad opera di Zagato, la convertible di Touring, e anche le rarissime cabriolet-laudaulet a passo allungato, costruite appositamente per la Presidenza della Repubblica (vedere l’articolo da me pubblicato il 20 novembre u.s.).

Proprio il citato coupè Flaminia di serie, presentato nel 1959, aveva un telaio a passo accorciato ed era dotato di un motore potenziato, e fu prodotto dalla stessa Pininfarina e, secondo me, è di un’eleganza senza tempo con un equilibrio stilistico che ne fanno una delle automobili più belle realizzate da Pinin Farina.

Pinin Farina su Lancia Florida II

Il grande Pinin Farina aveva fatto della Florida II la sua autovettura personale, e, con una di quei suoi guizzi geniali, nella linea della fiancata aveva ricavato altre due porte, facendo impazzire i suoi collaboratori al disegno ed in officina.

Se infatti guardate le foto, darete inesorabilmente ragione al genio torinese.

Insomma, la Florida II, che generò la Flaminia Coupè, è purtroppo per noi un esemplare unico, come unica è la sua bellezza.

 

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Renzo Raimondi
Renzo Raimondi - Padre di famiglia fiero, grande appassionato di motori e auto storiche.

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