Citroën XM, trent’anni fa l’ammiraglia rivoluzionaria
E’ una storia che ha segnato un decennio di Citroen, quella di XM che faceva il suo ingresso sul mercato trent’anni fa. Negli anni ’80 il progresso aumentava la velocità in campo auto e così Citroën diede vita ad un nuovo progetto, il cui nome in codice era “V80” e che si prefiggeva di arrivare entro la fine del decennio al lancio di una vettura che sostituisse la CX, al vertice della gamma Citroën e che spostasse, se possibile, ancora più in alto il posizionamento del modello.
La nuova ammiraglia Citroën, denominata XM, avrebbe dovuto avere uno stile originale, conservando le prerogative tecnologiche della CX ed introducendo un’innovazione straordinaria cui la casa del Double Chevron stava lavorando da molti anni: la nuova sospensione idrattiva.
Per lo stile, come già per la “media” BX, Citroën decise di avvalersi della collaborazione del designer torinese Nuccio Bertone che prese spunto da un’idea di Marc Deschamps disegnata un giorno dell’ottobre del 1984 a 10.000 metri di quota, su un tovagliolo di carta, mentre era in volo verso Parigi.
Oggi questo tovagliolo che ha generato l’XM è custodito al Conservatoire Citroën, e, a ben guardarlo, contiene già molti elementi di quella che sarebbe stata la vettura definitiva.
I richiami allo stile Citroën sono molti e inconfondibili: ci sono le linee tese della BX, con gruppi ottici ancor più sottili che ricordano la SM il cui design è ancor più presente nel disegno della vetratura delle porte anteriori e soprattutto nella coda, con la fiancata che sale in prossimità della parte posteriore, decorata con una fanaleria avvolgente, simile per certi versi a quella della prestigiosa coupé Citroën a motore Maserati.
E difatti sotto al cofano torna (per la prima volta dopo la fine della produzione della SM) un motore a sei cilindri della stessa potenza di quello SM, affiancato da un quattro cilindri di due litri ed un propulsore Diesel con una moderna testata a tre valvole per cilindro, caratterizzato da emissioni eccezionalmente basse, grande elasticità e rumorosità contenuta.
Pur meno potente del motore Diesel Turbo2 della CX, donerà ad XM eccellenti doti velocistiche con consumi più bassi, grazie soprattutto all’eccellente profilatura della carrozzeria che vanta un coefficiente di penetrazione pari a 0,28. Un valore eccezionale per un’auto sensibilmente più grande della CX.
Lo spazio interno è straordinario: la distanza tra i sedili anteriori e posteriori è la stessa di DS: oltre 50cm tra il cuscino posteriore e lo schienale anteriore sono un valore da limousine! Sul sedile posteriore, tre persone viaggiano comode ed anche coloro che siedono davanti hanno a disposizione molto spazio, e la plancia di bordo a sviluppo orizzontale amplia ulteriormente questa sensazione.
XM è la prima grande berlina Citroën dotata di portellone posteriore: dai tempi della DS, la formula scelta era stata quella della “due volumi e mezzo”, ovvero automobili dotate di un vano bagagli integrato con l’abitacolo ed accessibile dall’esterno tramite un portello posteriore.
Su XM il grande portellone permette di sistemare oggetti anche molto grandi nel vano di carico che si ottiene ribaltando i sedili posteriori.
Inoltre, un secondo lunotto, detto “13° vetro”, separato dal portellone, permette di isolare l’abitacolo (ed i suoi occupanti) dal caldo e dal freddo esterni quando non serve caricare oggetti molto ingombranti.
Fonte Ansa
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