Volkswagen: il Maggiolino e gli ‘eredi’ mai venuti alla luce.

Volkswagen: il Maggiolino e gli ‘eredi’ mai venuti alla luce.

Il Maggiolino Volkswagen avrebbe potuto avere diversi successori, ma nessuno di quelli progettati è arrivato alla produzione. La sua erede ufficiale, la Golf, arrivò solo nel 1974, ma la Volkswagen nel corso degli anni realizzò numerosi prototipi di possibili successori.

Dodicesimo di 15 prototipi realizzati tra il 1953 e il 1956, l’EA 47-12 fu tra i primi tentativi della Volkswagen di creare un successore moderno per il Maggiolino. Fu il primo di molti prototipi disegnati dalla carrozzeria italiana Ghia e questo spiega la sua netta somiglianza con la Karmann Ghia, modello di produzione realizzato in quegli anni sulla base meccanica del Maggiolino e offerto con carrozzeria coupé e cabriolet. Questo prototipo era mosso da un motore 4 cilindri boxer raffreddato ad aria di 1192 centimetri cubici, con una potenza di 30 CV. La velocità massima era di circa 80 km/h.

Nel 1953, la Volkswagen iniziò a ipotizzare lo sviluppo di un modello di segmento inferiore rispetto al Maggiolino in termini di dimensioni, prestazioni e prezzo. Il risultato di questi studi fu la EA 48, primo prototipo progettato interamente all’interno della Volkswagen, senza alcun contributo da parte della Porsche, che prefigurava un tipo di auto che sarebbe diventato molto popolare negli anni immediatamente successivi come le city car. I progettisti decisero di partire dal proverbiale foglio bianco, pertanto la EA 48 non condivideva alcun componente con il Maggiolino. La vettura aveva scocca portante e trazione anteriore, con un motore boxer a due cilindri raffreddato ad aria da 0,7 litri e 18 CV collocato davanti.



Le informazioni dell’epoca riportano che il progetto della EA 97 venne abbandonato quando già i lavoratori stavano preparando la linea di produzione, dopo avere assemblato a mano i primi 200 esemplari. Lo sviluppo di questa due porte era iniziato nel 1957, il motore da 1,1 litri era posteriore mentre la carrozzeria era caratterizzata da un cofano anteriore ampio e piatto. La EA 97 ebbe poi una ‘seconda vita’ in Brasile, dove dal 1969 fece da base per il modello Brasilia prodotto localmente dalla Volkswagen do Brasil fino al 1982.

Avanzando negli anni, lanciata nel 1961, la Typ 3 berlina offriva un’alternativa più raffinata al Maggiolino. La Volkswagen ipotizzò di offrire anche una variante aperta del modello, dotata di una capote in tela con lunotto posteriore in vetro. Il prototipo non raggiunse mai la produzione di serie in quanto si temeva che avrebbe potuto fare concorrenza interna alla versione cabriolet della Karmann Ghia.

Nel corso dello sviluppo della Typ 4, che debuttò sul mercato nel 1968, la Volkswagen creò diversi prototipi con carrozzerie differenti, tra cui la berlina a tre volumi EA 142.

Tra le candidate a succedere al Maggiolino, una delle più innovative fu la EA 266. Sviluppata con l’assistenza della Porsche e di una squadra guidata da Ferdinand Piëch, nipote di Ferdinand Porsche che nel 1993 sarebbe stato nominato Presidente del Gruppo Volkswagen. Nonostante l’ingegnosa configurazione tecnica, il DNA Porsche e l’aspetto piacevole, la EA 266 non ottenne l’approvazione per la produzione in serie. 

 

 

Fonte Ansa

 

 

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Renzo Raimondi
Renzo Raimondi - Padre di famiglia fiero, grande appassionato di motori e auto storiche.

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