DeLorean DMC-12: un ritorno al futuro mai completato.

DeLorean DMC-12: un ritorno al futuro mai completato.

La DMC-12 è una coupè, costruita dalla DeLorean Motor Company dal 1981 al 1983, dotata di numerose soluzioni innovative per la sua epoca.

Grazie ai cospicui finanziamenti a favore delle zone disagiate, da parte del governo, la casa costruttrice decise di insediare il proprio stabilimento produttivo a Dummurry, in Irlanda del Nord, nei pressi di Belfast.

Il progettista, l’Ingegner Collins, e il fondatore della casa automobilistica, lo stesso DeLorean, avevano previsto uno telaio prodotto da una nuova e non collaudata tecnologia produttiva denominata ERM (Elastic Reservoir Moulding), che avrebbe migliorato le caratteristiche di peso, abbattendo i costi di produzione.

Questa nuova tecnologia, per la quale DeLorean aveva acquisito i diritti del brevetto, si rivelò però non idonea alla produzione in serie, in quanto non assicurava l’adeguata rigidezza strutturale, infatti si passò ad un scocca sempre in fibra plastica ma irrobustita accoppiando, alla scocca stessa, un telaio a trave centrale a “Y” in lamiera scatolata.

La DMC-12, nella sua gestazione, subì numerosi aggiustamenti prima di arrivare alla definizione complessiva; uno dei tecnici chiamati allo scopo fu Colin Chapman, proprietario e fondatore della Lotus, che nel rimaneggiare il progetto cambia la scelta dei materiali da impiegare, introducendo lo schema classico delle sospensioni Lotus: quattro elementi indipendenti, a doppio braccio con un ammortizzatore e una molla per ogni ruota, e reimposta il telaio su modello di quello impiegato dalla sua Esprit.

Il design della carrozzeria fu affidato a Giorgetto Giugiaro, al quale, il proprietario, aveva imposto solamente l’apertura delle porte ad ali di gabbiano; la linea della carrozzeria, con le sue avveniristiche soluzioni, non venne mai modificata.

La carrozzeria in acciaio inossidabile, perciò inattaccabile dalla ruggine, non venne né trattate e né verniciata, con un considerevole risparmio di tempi e costi: si eliminava completamente il processo di verniciatura.

Il motore della DMC-12 è un sei cilindri a V da 2850cc di derivazione PRV (Peugeot-Renault-Volvo): lo stesso utilizzato sulla Alpine A310, ma dotato di iniezione elettronica Bosh K-Jetronic ed è montato posteriormente a sbalzo e rovesciato centralmente. La potenza erogata dal motore è di 130 Cv e poteva essere abbinato ad un cambio manuale a 5 marce, di derivazione Renault, oppure un automatico a tre rapporti.

Originariamente, però, era prevista l’adozione di un motore rotativo Wankel, ma per risparmiare sui tempi di messa in produzione, ed anche per complessità costruttiva, si optò per il sei cilindri PRV. La vettura era dotata di freni a disco di ampio diametro con ruote da 14 pollici all’anteriore, e da 15 al posteriore.

Nel 1982 finì la produzione, a causa dello scioglimento delle compagnia, che registrò un totale circa 9.200 esemplari.

Per ben capire la breve vita della DMC-12 bisogna fare un accenno alla storia della DeLorean Motor Company e del suo fondatore: Jhon DeLorean.

Jhon Zachary DeLorean viene considerato una stella nascente dell’industria automobilistica americana a cavallo degli anni sessanta e settanta.

Si fece le ossa presso la Chrysler, ma poi approdò alla Pontiac, casa automobilistica nell’orbita della General Motors, e ne divenne quasi subito Presidente. A Lui si riconduce la paternità e lo sviluppo della Pontiac GTO;  successivamente si ritrovò alla Chevrolet, divenendone il più giovane Presidente all’età di 44 anni, “firmando” anche la Corvette: due delle più  iconiche muscle car americane.

Frequenti dissapori con i vertici della GM lo portò a licenziarsi e a fondare la sua casa costruttrice nel 1975.

Era anche famoso per il suo stile di vita, a dir poco esagerato, ma quando nell’ottobre del 1982 fu arrestato per traffico di droga, accusa che si rivelò infondata solamente due anni dopo, mise fine alla sua avventura di costruttore, lasciandoci a testimonianza del suo estro appunto la DMC-12.

Non si può raccontare della DeLorean DMC-12 senza un accenno alla sua presenza nella trilogia cinematografica di “Ritorno al Futuro”.

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Il primo episodio del film uscì in Italia il 18 ottobre 1985, gli altri due rispettivamente nel dicembre 1989 e nel settembre 1990.

Ebbene proprio questo film ha fatto conoscere ai più la DMC-12, soprattutto per il ruolo di macchina del tempo, che la trama le attribuiva, anche se va ricordato che la sceneggiatura inizialmente prevedeva che la macchina del tempo fosse un banale frigorifero.

Fu il produttore esecutivo Steven Spielberg a suggerire l’impiego di un auto, temendo che i bambini saltassero dentro i frigoriferi di casa, dopo aver visto il film; ed infatti il regista scelse un’auto che già rappresentava il futuro come la DeLorean, anche se era, in realtà, già fuori produzione.

Un ultimo curioso aneddoto riguarda la produzione di tre DMC-12 con la carrozzeria di acciaio inossidabile completamente placcata in oro 24 carati, commissionata per l’allora catalogo natalizio dell’American Express; in realtà  inizialmente era previsto un lotto di cento veicoli, ma a causa della rottura del rapporto commerciale fra le parti ne furono prodotte solo due. Una terza venne assemblata in seguito, con i pezzi di ricambio rimasti dopo la chiusura della fabbrica.

 

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Renzo Raimondi
Renzo Raimondi - Padre di famiglia fiero, grande appassionato di motori e auto storiche.

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