Il ritorno della Bristol, così rinasce il fascino british.

Il ritorno della Bristol, così rinasce il fascino british.

L’esclusivo marchio inglese acquistato dall’immobiliarista dell’Essex, Jason Wharton, torna in attività.

Poco conosciuta al di qua della Manica, la Bristol Cars è stato un costruttore britannico di auto sportive, fatte a mano, che i possessori dei suoi modelli considerano ancora oggi esclusive quanto le Bentley e le Rolls-Royce. Nata subito dopo la fine delle seconda guerra mondiale come spin off del costruttore aeronautico Bristol Aeroplane Company, è stata sulla cresta dell’onda negli anni 50, 60 e 70.

Dopo una serie di vicissitudini nella compagine azionarie e di scelte di politica industriale che non si sono rivelate azzeccate, nell’ultimo decennio la casa è entrata in crisi fino alla liquidazione avvenuta la scorsa primavera. Nemmeno un anno dopo e con una forte pressione da parte dei possessori dei suoi modelli rimasti orfani di un punto di riferimento e dell’assistenza, un immobiliarista dell’Essex, Jason Wharton ha rilevato il marchio, gli archivi, i progetti, i componenti, i pezzi di ricambio e tutto quanto è rimasto della gloriosa casa automobilistica che a breve riaprirà i battenti.

Non più però al 368 di Kensington High Street di Londra dove era stata trasferita la sede e dove c’era l’unico show room del Paese, adesso completamente vuoto ma ancora con le vecchie insegne del marchio appese all’esterno ma a Filton, vicino Bristol, dove la casa automobilistica nacque e produsse per decenni.

Due le aree di business sulle quali si concentrerà la nuova Bristol Cars. Una divisione che sarà operativa al più presto, si occuperà del restauro delle auto degli attuali proprietari delle fuoriserie vendute negli ultimi 75 anni e in tantissime ancora circolanti.

L’altra, quella più legata alla produzione, a partire dall’inizio del prossimo anno ritoccherà gli ultimi modelli in listino, la berlina quattro posti 411 e la supersportiva Fighter, con aggiornamenti motoristici e tecnologici, a partire dal propulsore 6.4 litri Hemi V8s di Chrysler che prenderà il posto dell’attuale V10 sempre della casa statunitense, così come sarà sostituito l’asse vivo posteriore simile a quello delle Caterham (altro marchio British diffuso quasi esclusivamente nell’isola), con delle sospensioni indipendenti. Un pacchetto che sarà offerto anche agli attuali proprietari se vorranno “rimasterizzare” le loro auto per mantenerle aggiornate.

Nel frattempo, promette Wharton, sarà sviluppato un nuovo modello di supersportiva, la Buccaneer, con un design innovativo e sorprendente, con nuovi materiali superleggeri e componentistica tecnologica di ultima generazione.

Quanto alla propulsione, per il momento, il nuovo proprietario di Bristol Cars non pensa di assecondare le attuali tendenze di mercato che puntano all’elettrificazione ma conta di restare nel termico puro e infatti per la Buccaneer ha previsto l’utilizzo dell’Hellcat V8 di Chrysler da 6.2 litri e 707 cavalli di potenza.

Fonte La Repubblica

 

 

 

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Renzo Raimondi
Renzo Raimondi - Padre di famiglia fiero, grande appassionato di motori e auto storiche.

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