Venduta la Ferrari 290 MM con cui corse sia Fangio che Moss.

Venduta la Ferrari 290 MM con cui corse sia Fangio che Moss.

Possiamo considerarla come al ciliegina sulla torta ovvero l’ultimo ritocco su un’asta davvero importante.

Infatti all’ultimo lotto dell’ultima asta dell’anno RM Sotheby’s ha piazzato la zampata milionaria grazie alla quale può chiudere in bellezza un altro anno straordinario.

Dopo una lotta a suon di milioni, da parte di due facoltosi appassionati che sono rimasti anonimi, la Ferrari 290 MM del 1956 (telaio n. 0628) è stata aggiudicata al prezzo milionario di 22.005.000 dollari lordi, pari a circa 19.351.860 euro al cambio del 7 dicembre.

Un bel risultato. Soprattutto se si pensa alle difficoltà del mercato in questi ultimi mesi.

Tuttavia, la cifra aggiudicata, pur rientrando nella stima minima prevista dalla casa d’aste inglese di 22 milioni di dollari prevista prima dell’asta, è risultata inferiore a quella di 28 milioni di dollari (25,6 milioni di euro) venduta sempre battuta sempre da RM Sotheby’s nel dicembre 2015 per una vettura gemella: la Ferrari 290 MM del 1956 n. 0626.

Un pezzo rarissimo con un passato sportivo importante.

Resta la soddisfazione per RM Sotheby’s di vedere questa Ferrari 290 MM salire al secondo gradino del podio delle auto più care dell’anno dietro alla Ferrari 250 GTO del 1962 battuta in agosto sempre da RM Sotheby’s a 41,7 milioni di euro.

Un vero purosangue made in Maranello con un passato sportivo notevole la Ferrari 290 MM che la Casa d’aste canadese ha venduto sabato 8 dicembre nel Museo Petersen di Los Angeles era l’ultima delle quattro realizzate da Scaglietti e affidata dalla Scuderia Ferrari per la stagione 1956-1957 a piloti leggendari come Peter Collins e Louis Klemantaski (secondi alla Mille Miglia del 1956); Olivier Gendebien e Hans Hermann (quarti alla Targa Florio del 1956); Juan Manuel Fangio (ritiratosi al Gran Premio di Svezia dello stesso anno); Alfonso de Portago, Wolfgang von Trips ed Eugenio Castellotti (terzi alla 1000 km Buenos Aires del 1957); Umberto Maglioli (secondo nella XVIII Aosta-Gran San Bernardo); Phil Hill e Wolfgang von Trips (12 Ore di Sebring); e Stirling Moss (primo alla Memorial Race e al Nassau Trophy Race nella Bahamas Speed ​​Week del 1957).

Un elenco che metterà farà venire i sudori freddi al nuovo proprietario ogni volta che si siederà al posto di guida sapendo che prima di lui si sono seduti sullo stesso sedile nomi così importanti dello sport automobilistico.

Fresca di restauro. Negli anni successivi la la vettura fu portata in numerose gare negli Stati Uniti fino al 1961, per poi far parte di alcune grandi collezioni statunitensi. Fino al 2008, quando fu acquistata da un collezionista inglese che nel 2011 l’ha sottoposta a restauro minuzioso, che ricevette anche la certificazione di Ferrari Classiche, riportandola nella configurazione che aveva quando partecipò alla 12 Ore di Sebring del 1957.

I nostri complimenti a chi si è riuscito ad aggiudicare un capolavoro del genere e speriamo che se la goda appieno!

 

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Renzo Raimondi
Renzo Raimondi - Padre di famiglia fiero, grande appassionato di motori e auto storiche.

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