Targa Florio 1922, Mercedes vince con motore sovralimentato.
Risale esattamente a un secolo fa, alla Targa Florio dell’aprile del 1922, la prima grande vittoria di un motore sovralimentato Mercedes nelle competizioni automobilistiche, capostipite di generazioni di propulsori che hanno via via fatto crescere – fino alle attuali monoposto di Formula 1 – la potenza specifica e le prestazioni assolute.
Quella della 13ma edizione della leggendaria corsa su strada in Sicilia non è però solo una storia di eccellenza tecnica e ingegneristica delle auto allora ‘firmate’ dalla Daimler-Motoren-Gesellschaft (DMG), ma anche una testimonianza di incredibile passione per le competizioni e per i motori, a cominciare dal fatto che le auto da corsa arrivarono in Sicilia via strada.
Partendo da Untertürkheim, la squadra viaggiò con le proprie forze fino al sud Italia – come documentano le fotografie storiche negli archivi Mercedes-Benz Classic – compreso un passaggio per Roma compresa una visita ‘promozionale’ (gia allora) alla concessionaria Auto Palaces della DMG M.Morescalchi – Automobili Mercedes.
Ad attenderle c’era un’altra Mercedes da corsa, qiella ‘privata’ del conte Giulio Carlo Leonardo Maria Natale Dainelli da Bagnano – conosciuto come conte Masetti da Bagnano – che era passato alla Stella a Tre Punte dopo la vittoris nella Targa Florio del 1921 con una Fiat.
Osservando con attenzione le immagini – rigorosamente in bianco e nero – delle auto schierate a Untertürkheim prima della partenza per la Sicilia e quella vittoriosa nel 1922 è possibile notare la differenza di tonalità tra le vetture ‘ufficiali’ arrivate via stata dalla Germania fino in Sicilia (Mercedes 6/40/65 PS, Mercedes 6/40/65 PS, Mercedes 115 PS Grand Prix, Mercedes 28/95 PS con compressore, Mercedes 28/95 PS senza compressore e Mercedes 115 PS Grand Prix ) e l’auto del vincitore Masetti.
Le prima erano dipinte nel colore ufficiale delle auto da corsa tedesche, il bianco, mentre la vettura con il numero di partenza 40, quella vittoriosa, ha una tinta che appare scura, in quanto verniciata con il rosso delle auto da corsa italiane.
Quella di Masetti fu una precisa presa di posizione nei confronti della Mercedes, che pure gli aveva fornito (a pagamento) un’auto così valida da fargli dominare la gara, battendo anche le Alfa Romeo e le Ballot ufficiali. Nel 1921 il nobile toscano (era nato, come Leonardo, a Vinci) aveva infatti vinto la sua prima Targa Florio, sfidando la sorte e riuscendo a sconfiggere con la sua Fiat S57/14B del 1914 – non certo potente – gli squadroni Alfa Romeo e Mercedes.
Subito dopo la vittoria del 1921 erano iniziati i contatti con la Mercedes ma la scuderia tedesca alla fine non lo ingaggiò, ritenendo che la sua vittoria fosse dovuta alla fortuna e non al valore del pilota.
Il rifiuto della Mercedes spinse Masetti, per dimostrare al mondo e alla stessa azienda tedesca quanto valeva, ad acquistare personalmente una Mercedes che per questo venne ridipinta nel colore Rosso Italia. Al pilota toscano andarono la medaglia d’oro del Re d’Italia, la Coppa Polizzi e la Coppa Termini per la classifica assoluta, per la vittoria, per il giro più veloce e il miglior tempo assoluto fino ad oggi in una Targa Florio.
L’auto di Masetti, che risaliva al 1914 aveva un motore a sedici valvole da 4,5 litri, tra le altre cose, più leggera di circa 720 kg della nuova Mercedes 28/95 CV con compressore, caratteristica questa che le conferì un vantaggio sul percorso tortuoso delle Madonie. Albert Heeß, responsabile del design del motore DMG scrive delle modifiche apportate all’auto per la Targa Florio del 1922: “Il motore è lo stesso utilizzato per il Grand-Prix 1914 in Francia, e differisce solo in quanto è dotato di pistoni in lega leggera al posto di quelli in ghisa. Ciò ha aumentato il numero massimo dei giri da 3.200 a 3.600 e la potenza da 104 a 109 Cv”.
Con la sua Mercedes rossa, nello stesso anno, Masetti si impose anche sul Circuito di Brescia e, sempre a Brescia, si piazzò terzo nella gara di velocità sul chilometro lanciato. La doppia vittoria consecutiva nella gara siciliana lo fece diventare un beniamino del pubblico che lo definì il ‘Leone delle Madonie’. Nel 1923 l’Alfa Romeo lo ingaggiò come pilota ufficiale e, con l’auto italiana, vinse la Coppa della Consuma e si piazzò secondo, dietro a Gastone Brilli Peri, nel Circuito del Mugello, quarto alla Targa Florio e terzo, dietro al fratello Carlo, nel Circuito di Brescia.
Fonte Ansa.
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