Mini Moke: il ritorno in produzione.

Mini Moke: il ritorno in produzione.

Da appassionato di Mini, mi ha colpito in questi giorni, la notizia riportata da tutta la stampa specializzata, del ritorno in produzione delle mitica Mini Moke.

Per chi non se lo ricorda la Moke, era una piccola vettura scoperta per il tempo libero, che basava il suo essere sulla semplicità.

Alec Issogonis Progettata dallo stesso padre della Mini, Sir. Alec Issigonis, in origine era stata concepita per partecipare al bando di fornitura dell’Esercito inglese, che cercava una vetturetta piccola, economica, robusta e paracadutabile adatta soprattutto al fuoristrada leggero.

 

Come base fu scelta la Mini prima versione con le ruote piccole da 10 pollici e il motore da 850 cm3, ma la ridotta altezza da terra, non adatta all’impiego fuoristradistico richiesto, non fece ottenere la commessa militare alla BMC. Da questa versione si ricavò una versione civile, in realtà commerciale per poter avere delle agevolazioni fiscali e così tenere basso il prezzo d’acquisto, che venne costruita negli stabilimenti di Longbridge in Inghilterra. La vettura, nel Regno Unito, però non ottenne un grande successo, il problema principale fu il clima che rendeva scomodo l’utilizzo di una vettura scoperta. Caratterizzata da una costruzione totalmente improntata alla semplicità aveva la carrozzeria caratterizzata dal due scatolati posti ai lati della vettura, che fra l’altro contenevano i serbatoio della benzina. Inoltre, sulle prime, Moke il sedile posteriore e la copertura erano degli optional che venivano consegnati a parte ed era poi l’acquirente della vettura a doverli montare.

Per dare una idea dell’insuccesso che la vettura ebbe in patria si pensi che delle 15.000 unità prodotte solo 1.500 furono vendute nel Regno Unito. La produzione cessò nel 1968 in Inghilterra, ma già dal 1966 venne assemblata negli stabilimenti produttivi della BMC di Sydney in Australia, trovando oltre oceano la sua seconda giovinezza ed anche un discreto successo commerciale. La versione australiana era denominata Morris Mini Moke ed era dotata di un motore di 1000 cm3. Si susseguirono lievi miglioramenti fino al 1981, anno in cui si fermò la produzione della Moke ora semplicemente denominata Leyland Moke, con un totale di circa 26.000 esemplari prodotti.

Proprio nel finire della produzione australiana fu realizzata quella che è forse, dopo la prima variante inglese, la più ricercata Moke dai collezionisti: la Californian, dotata di un motore di 1300 cm3.

Nel 1980 la nostra Moke ricompare in Portogallo, assemblata dalla British Leyland, e poi, dopo l’ennesimo stop produttivo, venne prodotta anche dall’italiana Cagiva dei fratelli Castiglioni, che nei primi anni novanta ne acquisto i diritti commerciali, in ulteriori 15.00 esemplari. Alla fine della produzione italiana si contano circa 40.000 Mini Moke prodotte.

Ora a circa 22 anni dall’ultima apparizione, la Moke, una delle auto più amate e usate nei luoghi balneari più esclusivi al mondo, torna a vivere, per ora solo in Asia grazie alla ditta Moke International.

Questa nuova versione è stata svelata a dicembre al Thai Motor Expo di Bangkok ed ha fatto anche una fugace apparizione tra gli stands dello scorso Salone di Ginevra. Protagonista del rilancio non è però la Mini by BMW che in passato aveva cercato di far riviverne lo spirito con il prototipo denominato Beachcomber esposto al Salone di Detroit del 2010 (mai entrato in produzione).

Adesso la Moke International, che si trova a Hong Kong, in collaborazione col designer Michael Young, la Sicar Engineering e la cinese Chery Motors, riprende a produrla con caratteristiche leggermente diverse ma uguali nell’aspetto generale. Rispetto alla prima Moke, quella oggi in produzione, conserva la stessa architettura con piattaforma rinforzata dai due grandi longheroni scatolati laterali che né formano la carrozzeria (come la versione originale) opportunamente modificata, come dimostra il musetto ora allungato per rispondere alle norme di sicurezza. Il motore utilizzato ora è un 4 cilindri a benzina di un litro della Chery, capace di erogare 50 cavalli di potenza che le permette di raggiunge i 110 km/h.

Aggiornata con airbag e cinture di sicurezza è dotata di un cambio manuale a 5 marce, con l’optional dell’automatico, però disponibile da fine anno; i ben informati ne prevedono anche una versione elettrica.

Come accennato prima la nuova Moke è solo per il mercato asiatico, infatti al momento non si hanno notizie di una distribuzione ufficiale per il mercato europeo.

 

Che dire… ben tornata Mini MOKE!

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Renzo Raimondi
Renzo Raimondi - Padre di famiglia fiero, grande appassionato di motori e auto storiche.

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