L’omaggio dei bolidi di Maranello alla Freccia Rossa.

Il Ferrari Tribute 1000 Miglia è un evento annuale che si tiene per il quattordicesimo anno consecutivo. È riservato alle vetture Ferrari prodotte dopo il 1958 e rappresenta una “gara nella gara” che precede il passaggio delle auto storiche lungo l’Italia da Brescia a Roma e ritorno. L’evento offre uno spettacolo visivamente impressionante e coinvolgente emotivamente.

Nell’edizione 2023, che si svolgerà dal 13 al 17 giugno, le vetture del Cavallino si muoveranno lungo un percorso che ripercorre in gran parte quello della famosa competizione automobilistica italiana, la Mille Miglia. La novità di quest’anno è che i primi 40 equipaggi iscritti con la formula GOLD avranno la possibilità di partecipare a una giornata di allenamento il 12 giugno, durante la quale potranno apprendere o perfezionare le regole e le peculiarità delle gare di regolarità.

La prima tappa partirà il martedì 13 da Desenzano del Garda con destinazione Cervia-Milano Marittima. La prima vettura partirà da Desenzano alle 13:00 e arriverà a Cervia alle 20:20. Il mercoledì sarà il turno di Rimini-Roma, con l’avvicinamento alla capitale attraverso San Marino, Senigallia, Macerata, Fermo e Ascoli Piceno. Quindi ci sarà la prima parte del viaggio di ritorno che partirà da Roma e arriverà a Salsomaggiore Terme il giovedì sera. Da lì, la tappa Salsomaggiore-Milano attraverserà il Basso Piemonte Orientale, passando per Alessandria, Novara, Asti e Vercelli. Infine, sabato 17, si svolgerà la tappa finale da Milano a Brescia.

Al via del Tribute ci saranno 120 vetture Ferrari. La loro parata rappresenterà una lunga rassegna della storia di uno dei marchi più iconici nel mondo dell’automobilismo. Sarà possibile rivivere tutto il lungo viaggio del Cavallino, dagli anni Settanta fino ad oggi, con gli sviluppi tecnologici, le innovazioni e le sperimentazioni che caratterizzano le vetture Ferrari. Questo si inserisce nella missione di 1000 Miglia, che da sempre rappresenta un simbolo di ricerca e bellezza.

Testo di Renzo Raimondi per Motori Storici