La mostra dedicata a Gilles per i 40anni della sua scomparsa.

La mostra dedicata a Gilles per i 40anni della sua scomparsa.

I tifosi ferraristi alcune sue frasi le ricordano a memoria: “In F1 – diceva Gilles Villeneuve – quelli col casco si dividono in due categorie: ci sono i piloti e quelli che semplicemente guidano le macchine da corsa”.

Inutile specificare a quale categoria si sentisse d’appartenere il canadese, che a distanza di quarant’anni (morì in pista a Zolder durante le prove del Gp, l’8 maggio del 1982) è sicuramente uno dei piloti più amati che abbioano mai guidato una Ferrari ed anche di tutta la F1.

Dal 14 maggio al 31 luglio a Nonantola, nel modenese, se ne ripercorrono le gesta in una mostra allestita nel museo cantina Giacobazzi/Gavioli, in un ambiente suggestivo che celebra anche la civiltà contadina.

Giacobazzi poi non è solo un noto produttore di vini, ma fu lo sponsor principale di Gilles, come mostrano alcune tute appartenute allo stesso Villeneuve e a Jody Scheckter esposte a Nonantola.

La mostra (curata da Matteo Brusa che già si occupò di quella dedicata a Imola ad Ayrton Senna e da Mauro Battaglia e realizzata anche grazie al contributo dell’Aci, sponsor principale) si intitola “Gilles 40 sulle ali del vento”.

Fotografie, soprattutto oggetti, pezzi di automobili e di carta, l’impressionante raccolta di cimeli della famiglia Giacobazzi, che quel piccolo funambolo del volante l’aveva adottato, sostenuto, supportato.

C’è anche un contributo artistico grazie ad una selezione di venti opere di Alessandro Rasponi, una serie di quadri composti per l’occasione e dedicati a Villeneuve e alla Ferrari.  

La mostra rende bene l’idea a chi l’epopea di quel piccolo canadese non l’ha vissuta in prima persona, ma è stato contagiato da quella… febbre Villeneuve che si era diffusa in Italia e nel mondo.

 

  

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Renzo Raimondi
Renzo Raimondi - Padre di famiglia fiero, grande appassionato di motori e auto storiche.

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