Carabinieri smantellano giro di furti di auto d’epoca a Faenza.
I carabinieri hanno smantellato un possibile giro di furti di auto di valore storico a Faenza, nel Ravennate.
L’ipotesi è che i mezzi servissero per alimentare il mercato dei pezzi di ricambio, difficilmente reperibili, ad appannaggio di appassionati o collezionisti. Per ora, in relazione a due auto, due persone sono state denunciate a piede libero per ricettazione: si tratta di un 53enne e di un 68enne entrambi dell’hinterland bolognese.
L’operazione, che ha consentito di recuperare le due vetture rubate in due momenti distinti e allo stesso tempo di ritrovare altre quattro veicoli d’epoca e due biciclette di valore, era scattata dopo il primo furto di una vettura di pregio storico rubata nel parcheggio di un centro commerciale della città romagnola. Il veicolo, una Fiat 500 del 1970, era stato sottratto mentre la proprietaria era a fare spesa.
Dopo qualche giorno, dall’interno di una proprietà privata delle campagne faentine, era stata rubata una grossa berlina Mercedes del 1980. Una volta ricevute le denunce, i carabinieri avevano tra le altre cose analizzato le immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza e avevano raccolto la testimonianza di una persona che aveva assistito al furto dell’utilitaria italiana. Gli inquirenti sono così giunti a individuare un garage al cui interno c’erano tutte le auto rubate: due Fiat 500, una Fiat Topolino, una Fiat 600 oltre alla 500 e alla Mercedes sottratte a Faenza.
Inoltre sono state rinvenute due biciclette a cui erano stati abrasi i codici di identificazione. Per alcuni dei mezzi recuperati, l’Arma sta ancora cercando i legittimi proprietari poiché presentano i numeri di telaio abrasi e non hanno le targhe originali di immatricolazione. Secondo quanto riportato dai carabinieri, i mezzi rubati venivano smontati e rivenduti al mercato dei ricambi spesso introvabili per la rarità e la vetustà dei mezzi; in altri casi si ritiene che dalle auto rubate venissero abrasi i numeri di serie originali e sostituiti con quelli di mezzi non oggetto di furto ma in cattive condizioni.
Una brutta piega del collezionismo che danneggia tutti.
Fonte Ansa
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