Jim Clark: la leggenda scozzese!

Jim Clark: la leggenda scozzese!

Oggi, 4 marzo, nasceva il più grande astro scozzese dell’automobilismo mondiale.

Nato a Kilmany il 4 marzo del 1936 nasceva James “Jim” Clark da una famiglia di benestanti agricoltori, ed era il quinto figlio.

Più di mille parole, valgono le cifre di un’indimenticabile carriera in Formula 1: vinse 25 dei 72 Gran Premi disputati, ottenendo 33 pole-position e 28 giri più veloci. In più, colse innumerevoli successi con qualunque altra vettura gareggiò: turismo, sport o altro ancora. Nel 1965 trionfò, non senza grandi clamori e tra i pochissimi europei della storia, nella difficile 500 Miglia di Indianapolis.

Jim Clark inizia a correre al volante di vetture a ruote coperte e si mette in luce battendo ripetutamente, un altro grande del mondo dei motori, Colin Chapman, il fondatore della Lotus. Per le sue eccellenti doti di guida fu messo sotto contratto dalla Lotus stessa, che lo fa debuttare dapprima in Formula 2 e poi nella massima serie debuttando a Zandvoorf nel 1960. Nel 1961 vince la sua prima gara di F1 a Pau (anche se non valida per il mondiale) e nello stesso anno rimane coinvolto nell’incidente che costò la vita al pilota Von Trips su Ferrari ed ad altri 10 spettatori, durante il Gran Premio d’Italia

Il suo primo vero successo, in una gara valevole per il campionato del mondo di F1, la ottiene a Spa nel 1962.

Si laureò Campione del Mondo di F1 nel 1963 e nel 1965 sempre con la Lotus: scuderia con cui corse sempre durante la sua carriere nella massima formula.

Definito “lo scozzese volante” compì l’impresa più bella senza vincere, a Monza nel settembre del 1967, durante il Gran Premio d’Italia. Durante la gara, che lo vedeva in testa alla corsa, gli si afflosciò un pneumatico e che lo costrinse ad un repentino rientro ai box durante il tredicesimo giro. Rientrato in gara inizia una eccezionale rimonta che lo portò ad annullare il distacco di un minuto e mezzo che lo separava dai primi, tornando al comando tra la folla entusiasta a pochi giri dal termine. Poi, in un colpo scena finale, per un calo di pressione della benzina, dovette lasciar via libera a Surtees e Brabham che lo precedettero sul traguardo. Non vinse, ma la sua corsa entrò di diritto nella leggenda, tanto che i tifosi italiani lo portarono in trionfo ugualmente, anche se si era classificato terzo. Questo fu solamente uno degli episodi che fecero di Jim Clark una leggenda: lo scozzese volante!

Enzo Ferrari, nel suo libro “piloti, che gente…”, lo descrisse così: “Clark era senza dubbio un grande. Uno di quelli che si contano sulla punta delle dita. Me lo dicevano non molto loquace, intelligente, spregiudicato in corsa. Odiava vedersi le ruote intorno. Era un pilota come Alberto Ascari. Partiva in testa e andava via”.

E se lo diceva Enzo Ferrari…

Nel 1968 muore, disputando una gara di Formula 2, sul circuito di Hokenheim: era il 7 aprile.

 

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Renzo Raimondi
Renzo Raimondi - Padre di famiglia fiero, grande appassionato di motori e auto storiche.

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