Compie 50 anni la 914 insolita Porsche ideata con Volkswagen.

Compie 50 anni la 914 insolita Porsche ideata con Volkswagen.

Compie 50 anni uno dei modelli più strani e ‘discussi’ nella storia della Porsche, la 914, che oggi sta diventando un ricercato oggetto per collezionisti come sempre accade quando sul cofano svetta lo scudetto con la ‘cavallina rampante’ simbolo di Stoccarda.

Quando venne presentata in settembre al Salone dell’Auto di Francoforte, la 914 fece infatti storcere il naso ai tradizionali possessori di auto sportive Porsche: questa strana auto a motore centrale, con 2 posti ‘secchi’ e tetto asportabile rompeva con gli schemi tradizionali della Casa tedesca, consolidati prima con la 356 e poi con la 911. E, soprattutto, faceva entrare nell’operazione la Volkswagen (all’epoca azienda separata da Porsche) per proporre un modello destinato a sostituire la 912 4 cilindri senza esagerati costi di sviluppo.

Un programma che, prima della commercializzazione avviata all’inizio del 1970, avrebbe dovuto comprendere anche la distribuzione della 914 attraverso i concessionari Volkswagen ma che all’ultimo minuto fu rivista concentrando tutto sulla rete Porsche.

Su questo tema esiste quella che alcuni definiscono una ‘leggenda metropolitana’: si dice infatti che il programma fosse stato concordato solo con una stretta di mano fra il numero uno della Volkswagen, Heinz Nordhoff e l’omologo Ferry Porsche, ma la scomparsa del primo del 1968 (cioè prima del lancio della 914) lasciò al successore Kurt Lotz non pochi problemi gestionali, non ultimo quello della fornitura a Porsche delle carrozzerie della 914-6, la seconda versione con il 6 cilindri boxer 2.0 a carburatori da 110 Cv della 911 T, per la verniciatura e il montaggio finale presso lo stabilimento di Zuffenhausen.

Questa variante, più performante e meglio rifinita, è considerata di fatto l’unica ‘vera’ 914 Porsche, con una produzione che però si limitò allo stop della produzione nel 1975 a soli 3.351 esemplari.

La 914 utilizzava un quattro cilindri 1.7 a iniezione (potenza 80 Cv) di origine Volkswagen 411 LE e diversi altri elementi meccanici e costruttivi provenienti da Wolfsburg.

La linea della carrozzeria (prodotta da Karmann che si occupava anche del montaggio) era essenziale e decisamente originale, e sfruttava la lunghezza e la larghezza per creare un look dinamico, anche se nella versione iniziale le ruote in lamiera con tanto di coprimozzo cromato avevano dimensioni da berlina.

Originale anche l’abitacolo che – oltre ad una seduta molto bassa – proponeva un tetto rigido asportabile, che dopo essere stato sistemato nel bagagliaio posteriore, trasformava la 914 in ‘Targa’.

Quella dei due vani di carico era una importante prerogativa della 914, in quanto il motore centrale (montato longitudinalmente subito dietro i sedili e accessibile attraverso una stretta grigliatura per i soli rabbocchi) lasciava in totale 460 litri di spazio per i bagagli.

Altra particolarità, che Porsche riprenderà più avanti nelle 924 e 928, erano i fari retrattili, secondo una moda dell’epoca.
Nel 1973 la versione ‘povera’, cioè quella con motore 1.7, venne aggiornata in molti dettagli, tra cui la presenza di serie di ruote in lega leggera beneficiando di un nuovo 1.8 a iniezione Bosch L-Jetronic da 85 Cv.

Sparisce invece la motorizzazione sei cilindri Porsche che viene sostituita da un 4 cilindri 2.0 di origine Volkswagen, capace di erogare 100 Cv. La produzione della 914 viene sospesa nel 1975 al raggiungimento di un totale di 118.978 esemplari, per essere poi sostituita (anche se con un’architettura, con motore anteriore, molto diversa) dalla 924.

Augurissimi cara vecchia stana 914!

 

Fonte Ansa

 

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Renzo Raimondi
Renzo Raimondi - Padre di famiglia fiero, grande appassionato di motori e auto storiche.

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