Jaguar XK SS: il possibile ritorno?

Jaguar XK SS: il possibile ritorno?

La divisione Jaguar Heritage, che si è fatta conoscere con la rinascita della Jaguar E Type Lightweight, potrebbe bissare l’esperimento e tornare a produrre la mitica Jaguar XK SS del 1957.

Visto le capacità dimostrate in precedenza, dalla divisione storica, con la Jaguar E-Type (leggete il mio vecchio articolo di fine novembre 2014) e la messa a disposizione dei collezionisti e vista la sempre più pressante richiesta della loro capacità ha visto la casa madre prevedere per ora, e sempre con le dovute cautele, la possibilità di ripetere l’esperimento tornado a produrre la mitica XKSS.

Tutto si basa sul fatto che nell’incendio che divampò la sera del 12 febbraio del 1957, negli stabilimenti Jaguar di Browns Lane, furono distrutti, tra l’altro, 9 dei 25 esemplari della XKSS che erano completi o semi-completi.

Per tale motivo, della XKSS ne vennero prodotti solamente 16 esemplari.

Ora, il manager di Jaguar Jhon Edwards, durante un’intervista al giornale olandese Autovisie, ha dichiarato che la Jagua stà valutando di far resuscitare alcuni modelli della sua storia come ha fatto in precedenza con la E-Type alleggerita.

Il più probabile dei modelli da ricostruire,  per la sua storia, è sicuramente la XK SS. La decisione dovrebbe essere presa entro l’anno in corso.

Ricordo che la XK SS altro non era che una versione stradale della D-Type, realizzata nel 1956, per accontentare i clienti sportivi ed anche per impiegare le scocche rimanenti.

Tutto inizia quando la Jaguar, ritiratasi dalle competizione alla fine della stagione 1955, appunto, riutilizzò gli esemplari completi della D-Type rimasti invenduti ed i telai incompiuti, del modello citato, per allestire la Jaguar XKSS stradale, in modo di recuperare in parte i soldi spesi per approntare la D-Type in versione clienti, apportando però delle modifiche rispetto alla vettura da corsa per renderla più stradale, perciò furono introdotti tutti quei dispositivi adatti all’impiego quotidiano: un sedile in più, e la relativa portiera, i finestrini, il parabrezza, i paraurti anteriori e posteriori, ed una leggerissima e striminzita capotte in tela.

La modifica maggiore fu l’eliminazione della grande pinna posteriore ed il divisorio tra i sedili, resosi necessario per irrigidire la versione da competizione.

Il modello venne presentato al pubblico al salone dell’automobile di New York del 1957, ma nella notte del 12 febbraio del 1957, l’incendio che danneggiò gli stabilimenti Jaguar di Browns Lane distrusse, tra l’altro, 9 dei 25 esemplari della XKSS che erano completi o semi-completi. Per tale motivo, della XKSS ne vennero prodotti solamente 16 esemplari, la maggior parte dei quali venne venduta negli Stati Uniti d’America.

 Uno degli acquirenti più famosi fu l’attore statunitense Steve McQueen.

Le caratteriste tecniche prevedevano un motore a 6 cilindri in linea anteriore e non sovralimentato con cilindrata totale di 3.442 cm3. La testata era fabbricata in lega d’alluminio, mentre il monoblocco era costruito in ghisa. Dotato di distribuzione a doppio albero a camme in testa con comando a due valvole per cilindro e prevedeva che l’alimentazione fosse assicurata da tre carburatori Weber, modello 45 DCM.

La potenza massima erogata dal propulsore era di 250 CV a 7200 giri/minuto. Tutto questo permetteva alla XK SS di sfiorare i 230 km/h e di accelerare, da 0 a 100 km/h, in 5,5 secondi: prestazioni veramente sportive, ma infatti derivava direttamente dalla D-Type che vinse la 24Ore di Le Mans nel 1955 e 1956 ufficialmente e, che con la mitica scuderia privata Ecurie Ecosse, vinse anche nel 1957.

Mica male come palmares per una versione stradale!

Vedremo se, ormai dopo le esternazioni di Jhon Edwards, ne sono quasi sicuro che verranno realizzati, e quando la Jaguar ricostruirà questi mitici 9 esemplari mancanti.

 

Fotografie fonte Jaguar Car

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Renzo Raimondi
Renzo Raimondi - Padre di famiglia fiero, grande appassionato di motori e auto storiche.

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