Compie mezzo secolo la ‘rivoluzionaria’ berlina Saab 99.

Nella storia del marchio svedese Saab, purtroppo uscito dalla scena automobilistica, il novembre di 50 anni fa rappresenta una tappa di grande importanza. 

Nell’autunno del 1967 venne infatti presentata a Stoccolma l’auto che era stata sviluppata nell’ambito del progetto Gudmund e che venne lanciata commercialmente (nella primavera dell’anno successivo) con la denominazione di Saab 99.

Firmata a livello di forma e di stile dal grande designer Sixten Sason – noto per anche per i suoi progetti per Hasselblad, Electrolux e Husqvarna, oltre che un primo studio per il ponte stradale che unirà molti anni dopo la Svezia alla Danimarca – la 99 ereditava il successo della ‘piccola’ 96 a trazione anteriore lanciata nel 1960 e prodotta – parallelamente alla 99 – fino al 1980.

La più evoluta 99 portava sul mercato molte altre soluzioni fortemente innovative, come il disegno aerodinamico con parabrezza avvolgente, i freni a disco, i sedili riscaldati, il grande portellone posteriore, la posizione della chiave di avviamento in basso tra i sedili (uno dei segni più distintivi delle Saab vecchia scuola) e il motore benzina sovralimentato con turbocompressore, il primo – dopo le Porche 911 di metà Anni ’70 – ad essere proposto in un’auto di grande produzione.

Inizialmente la Saab 99 era stata presentata come una berlina confortevole e molto sicura, infatti aveva la trazione anteriore le sospensioni anteriori indipendenti e posteriormente montava un assale rigido.

Il motore, un quattro cilindri longitudinale e inclinato sulla destra di circa 45° e montato anteriormente, era in lega leggera ed aveva una cilindrata di 1709 cc che lo portava ad erogare una potenza di 80 cv.