AISA: presentata la monografia sulla Scuderia Brescia Corse.
L’AISA, Associazione Italiana per la Storia dell’Automobile, prosegue la sua attività di divulgazione pubblicando una nuova Monografia – la numero 111 – dedicata questa volta al ricordo della Scuderia Brescia Corse.
Fondata nel 1965 da Alfredo Belponer, un facoltoso appassionato che contribuì impegnando nel corso degli anni quasi tutti il suo ingente patrimonio personale, la Scuderia Brescia Corsa ha visto portare alla vittoria i suoi colori da piloti di prim’ordine, come Arturo Merzario, Carlo Facetti e Mario Casoni.
Nei suoi dieci anni ha schierato vetture sempre più competitive, fino alla Ferrari 512 M del 1971 e l’Alfa Romeo 33 TT3 del 1973, oltre ad arrivare addirittura a tentare di costruirne una, insieme con Bertone e Valentini: la Panther, che tuttavia non corse mai.
Questa Monografia comprende anche un dettagliato “albo d’oro” dei successi della Scuderia e le testimonianze di alcuni ex-piloti che hanno partecipato al convegno che si è tenuto Brescia, il 7 novembre 2015.
La Monografia, come sempre, verrà inviata gratuitamente a tutti i soci dell’AISA.
La Panther, sport prototipo per Alfredo Belponer (Scuderia Brescia Corse) e Umberto Maglioli, è un concentrato di innovazioni. Filante ed elegante nell’aerodinamica, era di concezione modernissima nella scocca, nei materiali, nell’architettura generale. Avrebbe dovuto montare un motore V12 3 litri Maserati o BRM o Matra. Progetto di Giorgio Valentini, carrozzeria di Bertone.
“Pam” (Marsilio Pasotti) con la Ferrari 512 a Imola, Interserie, maggio 1971.
L’Alfa Romeo 33 TT3 di “PAM” (Marsilio Pasotti) con la livrea bianca e azzurra della Scuderia Brescia Corse alla 1000 Km di Zeltweg, giugno 1973.
AISA – Associazione Italiana per la Storia dell’Automobile Corso Unità d’Italia 40 – 10123 – Torino www.aisastoryauto.it
Fonte AISA
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