Museo Nicolis: il sogno che diventa realtà di Luciano Nicolis.

Museo Nicolis: il sogno che diventa realtà di Luciano Nicolis.

Logo Museo NicolisScrivere del Museo Nicolis di Villafranca di Verona è difficile, forse sarebbe più semplice elencare la moltitudine di automobili e oggetti legati al mondo di motori per rendervi bene l’idea di cosa sia questa collezione voluta la Luciano Nicolis, ed aperto al pubblico nel 2000, ma ci provo comunque!

Il Museo si deve a Luciano Nicolis, abile imprenditore veronese attivo nel riciclo della carta da macero, ed è, come amava dire lui, un luogo in cui si custodiscono gli oggetti esposti per il futuro e per le future generazioni, ed è proprio con questo spirito conservativo, tipico del collezionista che riesce a vedere oltre alle apparenze e che sa scopare in ogni oggetto un piccolo tesoro, che va riconosciuto un merito del tutto speciale, quello di avere saputo “ riconoscere “ valore e bellezza anche dove gli altri vedevano solo oggetti rotti, vecchi e spesso da buttare via
Spesso accompagnando i visitatori in prima persona, Luciano Nicolis si definiva con umile e semplice eleganza: “quel matto che ha realizzato tutto questo”.

Ora il timone del Museo è nelle mani della figlia Silvia che con gande signorilità porta avanti il lavoro intrapreso dal padre tanti anni fa.

La denominazione corretta è “Museo Nicolis dell’Auto, della tecnica e della meccanica” ed all’interno della moderna struttura, si possono ammirare centinaia di automobili, dalla prima installazione del motore a scoppio su di un triciclo ad opera di Berardi, e moto d’epoca ed anche i primi scooter, biciclette dai primi velocipedi fino alle moderne biciclette da corsa, strumenti musicali, piccoli velivoli, macchine fotografiche e per scrivere e oggetti inediti dell’ingegno umano, motori marini e terrestri; ed anche una serie di collezioni collaterali, una su tutte la collezione di volanti da corsa.

Non potete non notare gli aerei sul tetto della struttura che sembrano appena atterrati.

Tra i pezzi più importanti e curiosi delle collezioni come non segnalare la “Motrice Pia”, il primo motore a scoppio funzionante a benzina che scatenò la competizione fra il veroneseEnrico Bernardi (a cui è intitolato l’omonimo Club di auto storiche di Verona di cui Silvia Nicolis ne è il Presidente) e il tedesco Karl Benz.

Altro pezzo molto suggestivo è l’Isotta Fraschini 8A del 1929, che ha preso parte nel film intitolato “Viale del Tramonto”. Un capitolo a parte merita la Lancia Astura Mille Miglia del 1938, unica al mondo e costruita appositamente per il pilota Luigi Villoresi (spero un giorno di approfondire l’argomento con un articolo dedicato) che si può considerare l’emblema del Museo Nicolis, infatti la sua sinuosa forma ha ispirato anche il logo del Museo, la Bugatti del 1931, la Ford Thunderbird del 1955, icona indiscussa della gioventù americana degli anni ‘ 50, o la Delahaye 135M del 1939, e le innumerevoli Maserati, una su tutte la A6 1500, che fu il secondo esemplare costruito, la De Lorean di cui si ricorda la saga cinematografica Ritorno al Futuro (leggete il mio vecchio articolo), ma anche automobili più popolari quali la Fiat Balilla e la simpatica Isetta a tre ruote.

Per quanto riguarda invece la collezione su due ruote a motore, famose sono invece la Bianchi Tonale 175 cc del 1957, rivestita con una spettacolare carenatura, oppure la Norton Manx 500 Corsa del 1962, uno dei simboli nella storia del motociclismo o, per arrivare a epoche più recenti, vespa e lambretta compresa.

A completare la struttura museale, inserita in un edificio in acciaio e vetri dalla foggia moderna, c’è un moderno centro congressi, sala conferenze, terrazza panoramica per poter ospitare eventi di ogni tipologia.

Da segnalare, anche, un fornitissimo book shop in cui si possono acquistare anche pubblicazioni e oggetti vintage.

Chiudo con un ricordo personale: la mia prima visita al Museo la feci durante il mio viaggio di nozze, nel 2005, ma vi assicuro che tornandoci, come ho fatto alcuni giorni fa, anche con i miei figli, ho potuto ammirare altri cimeli che a rotazione sono esposti nel museo, perché il Museo Nicolis non è una struttura ferma e immobile, anzi, i veicoli vengono tenuti in perfetta efficienza, e può capare che alcuni veicoli non siano visibili perché impegnati in gare e/o esposizioni presso altre strutture.

Insomma il Museo Nicolis è un luogo non da visitare, ma da frequentare, come si fa con un vecchio amico che ci può raccontare molte belle storie.

 

www.museonicolis.com

Share This
Renzo Raimondi
Renzo Raimondi - Padre di famiglia fiero, grande appassionato di motori e auto storiche.

Commenta!

Leave a Comment

Loading Facebook Comments ...