Le storiche di casa Fiat alla sesta edizione di “Passione Engadina”.

Le storiche di casa Fiat alla sesta edizione di “Passione Engadina”.

Dal 18 al 20 agosto a St. Moritz si svolgerà la sesta edizione di “Passione Engadina”, un appuntamento imperdibile per gli appassionati di auto d’epoca che consente di ammirare da vicino il bello dell’italianità, per tradizione, gusto e stile.

Il raduno è infatti riservato esclusivamente ad automobili prodotte in Italia sino al 1980.

Quest’anno, poi, “Passione Engadina” raddoppia: dal 25 al 27 agosto andrà in scena un eccezionale tributo ai modelli Ferrari costruiti a Maranello dal 1° gennaio del 1981. Un regalo straordinario per il Cavallino Rampante, che compie 70 anni.

L’edizione 2017 vede alla ribalta Alfa Romeo e Abarth, sponsor della manifestazione, e FCA Heritage, confermando il proprio interesse per questo settore in continua crescita che pervade trasversalmente la società contemporanea aggiungendo valore al comparto dell’auto moderna.

Per l’occasione, FCA Heritage esporrà quattro preziosi esemplari della sua collezione, uno per ogni brand rappresentato, che raccontano la storia della collaborazione di Ferrari con i vari brand del Gruppo nei decenni. Si tratta della Alfa Romeo GP 16C Bimotore (1935), della Fiat Dino Spider (1969), della Lancia LC2 (1983) e della Abarth 695 Tributo Ferrari (2009).

Nel centro di St. Moritz, poi, sarà presente un’area espositiva che ospiterà un esemplare del primo SUV della storia del brand Alfa Romeo: Stelvio. Al suo fianco, un esemplare della Giulia Quadrifoglio, sintesi del nuovo paradigma Alfa Romeo e della nuova gamma di Arese.

Ed ecco nel dettaglio le ambasciatrici a quattro ruote dello stile automobilistico italiano.

 

Alfa Romeo GP 16C Bimotore (1935)

Progettata da Luigi Bazzi per conto della Scuderia Ferrari, la vettura viene denominata “Bimotore” perché dotata di due propulsori: oltre al classico 8 cilindri in linea piazzato davanti all’abitacolo è infatti presente un motore supplementare, collocato alle spalle del pilota e sistemato nella coda al posto del tradizionale serbatoio del carburante.

La vettura viene realizzata a Modena in due esemplari: uno con propulsori di 2905 cm³, destinato a Louis Chiron, e un secondo per Nuvolari, equipaggiato con altri due 8 cilindri di ben 3165 cc capaci di rendere una potenza massima di 540 CV, per una velocità massima di 325 km/h.

L’esemplare in esposizione appartiene alla collezione di FCA Heritage ed è conservato al “Museo Storico di Arese – La macchina del tempo”.

 

Fiat Dino Spider (1969)

La Dino viene realizzata a seguito di un accordo tra Fiat e Ferrari, siglato per l’esigenza della Casa di Maranello di costruire rapidamente un numero sufficiente di motori Dino (così chiamati perché derivati da un progetto del 1956 dello scomparso figlio di Enzo Ferrari, Alfredo, detto Dino) per ottenere l’omologazione in Formula 2 della Ferrari Dino 166 F2.

La carrozzeria spider, riuscitissima, è progettata e costruita da Pininfarina, e presenta linee ispirate all’omonimo modello Ferrari.

Nel 1969 vede la luce la seconda serie con minime modifiche estetiche e motore aggiornato: 6 cilindri a V da 2418 cm3 e 180 CV, per una velocità massima di 210 km/h.

 

Lancia LC2 (1983)

Dopo le prestigiose vittorie del mondiale sport 1980 e 1981 ottenute con la Lancia Beta Montecarlo Turbo nel Gruppo 5 e la parentesi della LC1 – che disputa nel Gr. 6 il campionato mondiale 1982 – la Lancia prepara una nuova Gruppo C (sigla di fabbrica LC2) per competere con le potenti Porsche 956 nel campionato 1983.

Il motore che la spinge viene fornito da Ferrari: la Casa di Maranello sviluppa un V8 aspirato in alluminio con cilindrata ridotta a 2.6 litri, che viene poi sovralimentato dall’Abarth con l’aggiunta di due turbocompressori KKK.

La potenza massima è di 700 CV e la velocità massima è di 360 km/h. Leggera, veloce e dotata di una coppia molto elevata, la LC2 si annuncia competitiva e vetture ufficiali più una privata riescono comunque alcuni piazzamenti importanti, ben tredici pole position e tre vittorie: 1000 km di Imola, 24 Ore di Spa Francorchamps e 9 Ore di Kyalami.

 

Abarth 695 Tributo Ferrari (2009)

L’Abarth 695 Tributo Ferrari è l’esclusiva elaborazione che conferma il legame tra la casa dello Scorpione e quella di Maranello, basato sulla condivisione di numerosi valori quali la passione per le prestazioni, l’anima racing, la cura del dettaglio e lo stile italiano.

Prodotta in edizione limitata e numerata in poco più di mille esemplari, la vettura debutta in occasione del Salone di Francoforte nel settembre 2009. Presenta peculiarità estetiche ma soprattutto modifiche sostanziali realizzate dai tecnici Abarth e Ferrari, a partire dal propulsore 1.4 Turbo T-Jet 16v – ulteriormente potenziato a oltre 180 CV – abbinato a un cambio meccanico elettroattuato con comandi al volante di ispirazione racing, che esalta le prestazioni del motore con ridotti tempi di cambiata. La vettura monta pneumatici prestazionali su cerchi in lega da 17”, con design specifico ispirato a quello dei cerchi Ferrari, e mostra livree evocative Giallo Modena o il Rosso Scuderia.

Il quadro strumenti è stato realizzato specificamente a marchio Jaeger, e si ispira alla strumentazione della casa di Maranello.

 

Fonte e fotografie, grazie a Fiat.

 

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Renzo Raimondi
Renzo Raimondi - Padre di famiglia fiero, grande appassionato di motori e auto storiche.

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