Giulio Rubini: Un’esperienza straordinaria al Rallye du Mont Blanc, nonostante il ritiro.
È stata un’avventura intensa e ricca di emozioni quella vissuta da Giulio Rubini in Francia, alle pendici del Monte Bianco, dove il pilota di Este ha partecipato al prestigioso Rallye du Mont Blanc – Morzine.
Dopo un’assenza di quattro anni, Rubini è tornato a gareggiare su un terreno internazionale, debuttando in una delle competizioni più sentite del calendario rallystico francese.
A bordo della sua Peugeot 205 Rallye gruppo A, preparata da Assoclub Motorsport e condivisa con il navigatore Fabrizio Handel, Rubini è riuscito a mettersi in evidenza fin dai primi chilometri.
Sin dalle battute iniziali, il portacolori di Monselice Corse ha dimostrato di avere un ottimo feeling con il percorso, caratterizzato da tratti tecnici e molto veloci. Già al termine della prima giornata, venerdì, il pilota veneto si trovava in terza posizione di classe A/E3 e nel Challenge Petites Cylindrées, gareggiando contro avversari con vetture nettamente più potenti.
Durante il proseguimento della competizione, Rubini ha continuato a migliorare, riuscendo a salire in seconda posizione di categoria e a piazzarsi al trentaduesimo posto nella classifica generale, superando vetture ben più performanti come le Porsche 911, le Renault 5 GT Turbo e le Ford Escort MKI. Il pilota ha mostrato una competitività sorprendente, anche contro avversari con maggiore esperienza in questa gara.
Tuttavia, il sogno di un risultato di prestigio si è infranto durante l’ultima prova speciale del venerdì, la temibile “Montriond le Lac – Morzine”. Un guasto improvviso al differenziale ha costretto Rubini e Handel a fermarsi, spegnendo così ogni speranza di completare la gara.
“Non ci aspettavamo di andare così bene”, ha commentato Rubini. “Sapevamo di avere avversari di grande livello e riuscire a stare a soli un secondo al chilometro da loro, con una vettura meno potente, è stato incredibile. Purtroppo, sull’ultima speciale abbiamo avuto un guasto inaspettato, ma eravamo comunque molto soddisfatti del nostro andamento.”
Nonostante l’amarezza per il ritiro, Rubini ha vissuto una settimana straordinaria, grazie anche alla possibilità di confrontarsi con un’organizzazione di gara di altissimo livello, tipica dei rally francesi. “Il risultato non era la nostra priorità”, ha spiegato. “Amo queste gare per la loro diversità rispetto a quelle italiane: due giorni di competizione, prove speciali lunghe e veloci e un’organizzazione impeccabile. La Francia è davvero avanti anni luce in questo ambito.”
Tra i momenti più significativi della settimana, Rubini ha ricordato con emozione la cena condivisa con Jean-Pierre Ballet, suo idolo di sempre. “Vivere tutto questo, gareggiare in Francia e cenare con Jean-Pierre Ballet è stato un sogno. Grazie di cuore ad Assoclub Motorsport, Manuel, Biagio, Fabrizio, la Monselice Corse e tutti quelli che hanno reso possibile il mio ritorno in Francia. Ogni pilota italiano dovrebbe provare un’esperienza così almeno una volta.”
Nonostante il ritiro, Giulio Rubini porta a casa un’esperienza indimenticabile, che rafforza la sua passione per il motorsport e lo spinge a guardare con fiducia al futuro.
Testo di Renzo Raimondi per Motori Storici.
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