Citroën BX, nel 1982 rivoluzione firmata Bertone.

Citroën BX, nel 1982 rivoluzione firmata Bertone.

L’evento è quello che la casa francese aveva organizzato per la presentazione alla stampa della nuova vettura, mostrata nella sua versione rossa fiammante e prima di una nuova generazione di berline del Double Chevron che portò ad una svolta per la produzione successiva.

La nuova vettura era stata annunciata già mesi prima e il design era frutto della collaborazione tra il centro stile Citroën di Vélizy e l’italiano Nuccio Bertone. La volontà della direzione della marca di rinnovare profondamente il proprio stile, aveva portato ad una gara internazionale vinta proprio da Bertone, con un progetto che richiamava, nel frontale, le linee della GS Camargue (concept-car presentato nel ’72) mentre nell’architettura generale si ispirava ad un altro prototipo di Bertone di quegli anni, la Tundra, entrambi frutto della matita di Marcello Gandini.

In un mondo Citroën fatto di berline dalle linee dolci ed affusolate, quali erano quelle di CX e di GS che la nuova nata avrebbe dovuto rimpiazzare, BX era decisamente originale, frutto della giunzione di rette che si incrociavano a spigolo, generando una sagoma innovativa e, al contempo, in linea con Citroën.

BX, l’innovativa “media” di Citroën fu presentata con tre propulsori a benzina: due di 1360cc, declinati con due livelli di potenza (BX e BX14) ed uno di 1590cc (BX16) capace di novanta cavalli di potenza.

Numerosi anche i livelli di finizione disponibili, fino alle lussuose versioni TRS. Nel giro di tre anni, la famiglia si allargò ancora, con l’arrivo di motori Diesel di 1900cc (BX19D) e 1900 a benzina (BX19), infine arrivò, nel 1985, la versione Break, anch’essa disponibile con varie motorizzazioni a benzina e Diesel.

Il successo fu immediato ed internazionale. Al successo contribuirono le versioni più semplici, come la BX11, nata appositamente per il mercato italiano, equipaggiata con un motore da poco più di un litro di cilindrata che però non rinunciava al comfort dell’idropneumatica ed alla sicurezza dei quattro freni a disco servoassistiti e la strepitosa BX19 GTi 16 Valvole, che con oltre 160 cavalli di potenza, raggiungeva i 220km/h o le berline e Break 4×4, capaci di affrontare qualsiasi terreno.

In undici anni tra 1982 ed il 1993, furono prodotti oltre 2.135.000 esemplari, senza contare le versioni commerciali derivate, come la BX Entreprise, prodotta ancora per un anno dopo l’arrivo di Xantia, che dal ’93 sostituì la BX nella gamma Citroën. 

 

 

Fonte Ansa

 

 

 

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Renzo Raimondi
Renzo Raimondi - Padre di famiglia fiero, grande appassionato di motori e auto storiche.

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