21 settembre 1924 apre MilanoLaghi, prima autostrada al mondo.

21 settembre 1924 apre MilanoLaghi, prima autostrada al mondo.

E’ il 21 settembre del 1924 e, in quella che era allora una landa di campagna lombarda, il re d’Italia Vittorio Emanuele III inaugura a bordo di una maestosa Lancia Trikappa il primo tronco della Milano-Laghi.

Ciò che accadde 93 anni fa ha un valore davvero particolare perché, nonostante in Germania fossero già state realizzate strade a scorrimento veloce riservate ai veicoli a motore, quella che è oggi la A8/A9 è a tutti gli effetti la prima autostrada a pagamento del mondo.

Una tappa fondamentale nella storia stessa della mobilità anche perché l’idea e la realizzazione della Milano-Laghi sono legate ad una iniziativa privata, quella dell’ingegner Piero Puricelli, conte di Lomnago, che con grande lungimiranza aveva fondato nel 1921 la Società Anonima Autostrade avviando la richiesta delle autorizzazioni per fare riconoscere la pubblica utilità alcuni suoi progetti e poterne avviare la realizzazione.

Una vera intuizione, che guardava ad un futuro in cui i mezzi a motore avrebbero avuto un ruolo sempre più importante ma che, in quegli anni, era ancora molto limitato, come dimostrano i dati complessivi sul parco veicolare in Italia del 1923, composto da 57mila auto, 25mila mezzi merci e 2.685 bus. Per quel primo nastro di asfalto, anzi di cemento, che univa la zona di Lainate a Gallarate (oggi A8) a una sola corsia ma con caselli di ingresso e uscita ogni 5 km circa, furono necessari più di tremila espropri ma bastarono appena 15 mesi. 

La strada riservata ai soli mezzi a motore era larga dagli 11 ai 14 metri, con pavimentazione costituita da lastre di calcestruzzo spesse da 18 a 20 cm, con due caratteristiche che servirono poi ispirare le tante autostrade che seguirono nel mondo: raggio delle curve non inferiore a 400 metri e pendenza massima del 3%.

La seconda tratta della Milano-Laghi, quella che andava da Lainate a Como (oggi A9) per altri 24 km, venne inaugurata il 28 giugno 1925 e nello stesso anno venne aperto anche il prolungamento da Gallarate a Sesto Calende (oggi A8/A26) per altri 11 km. In totale, sulla direttrice Milano-Varese, furono realizzati 17 caselli, 35 ponti e 71 sottopassi.

Per la costruzione di questa autostrada vennero utilizzati in media 4.000 operai ogni giorno, furono spostati in totale 2 milioni di metri cubi di terra e 5 betoniere fatte arrivare dagli Stati Uniti produssero 1.200 metri cubi di conglomerato cemento-ghiaia (che proveniva dalle Cave Puricelli di Besuschio) da impiegare per la pavimentazione e per 219 manufatti in calcestruzzo.

E’ curioso notare che nei primi anni di apertura l’autostrada aveva un orario di apertura – dall’una di notte alle sei del mattino – e il pagamento del pedaggio, da 12 a 20 lire per i mezzi a 4 ruote e 9 lire per le moto, avveniva alle aree di sosta e rifornimento create in corrispondenza dei caselli.

I lavori per la Milano-Laghi costarono 90 milioni di lire e, quello che oggi verrebbe definito il business plan, aveva previsto un transito giornaliero di 1.000 veicoli a quattro o più ruote, cifra che venne raggiunta alla fine del 1925 e già raddoppiata nel 1938.

Piero Puricelli, che era nato il 4 aprile 1883, era già diventato celebre negli Anni ’20 per un’altra realizzazione avveniristica: aveva infatti progettato con Arturo Mercanti – allora direttore dell’Automobile Club di Milano – e all’ingegnere Alfredo Rosselli l’Autodromo di Monza, la cui costruzione viene varata nel gennaio del 1922 e completata in soli 110 giorni.

Quello che è il terzo più vecchio circuito permanente al mondo, preceduto solo da Indianapolis negli Stati Uniti e da Brooklands in Gran Bretagna, venne inaugurato il 28 luglio del 1922 a meno di due mesi dalla disputa del primo Gran Premio d’Italia.

Mi vien da ridere, per non piangere, se penso a come siamo messi oggi nel settore autostradale (vedi Salerno-Reggio Calabria).

In quegli anni eravamo all’avanguardia nel settore delle infrastrutture stradali, commerciali e sportive!

 

Fonte Ansa

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Renzo Raimondi
Renzo Raimondi - Padre di famiglia fiero, grande appassionato di motori e auto storiche.

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